Mappe Antiche di Roma

Le mappe più antiche di Roma risalgono all'epoca dell'Antica Roma e sono state create dai Romani stessi. Tuttavia, la maggior parte di queste mappe non è sopravvissuta fino ai giorni nostri.

La mappa più antica di Roma che sia sopravvissuta fino ad oggi è la cosiddetta "Forma Urbis Romae", una mappa in marmo che risale al III secolo d.C. e che rappresenta la città di Roma in dettaglio, comprese le strade, i quartieri e i monumenti principali.

Altre mappe antiche di Roma sono state create durante il Rinascimento, quando i cartografi cominciarono a produrre mappe dettagliate delle città europee. Tra le mappe rinascimentali più importanti di Roma si possono citare la "Pianta di Roma" di Leonardo Bufalini del 1551 e la "Pianta di Roma" di Giovanni Battista Nolli del 1748, che rappresenta la città in grande dettaglio.

Inoltre, molte mappe antiche di Roma possono essere trovate in antichi atlanti geografici, come l'"Atlas Maior" di Joan Blaeu del XVII secolo e il "Theatrum Orbis Terrarum" di Abraham Ortelius del XVI secolo.

Forma Urbis Romae

La Forma Urbis Romae, comunemente nota come "mappa marmorea di Roma", è una mappa in marmo della città di Roma, creata nel III secolo d.C. durante il regno dell'Imperatore Settimio Severo. È considerata la mappa più grande e dettagliata dell'antica Roma, coprendo un'area di circa 18,5 metri per 13 metri.


La mappa era originariamente composta da 150 lastre di marmo, che furono apposte sui muri del Tempio di Pace, una struttura pubblica situata nella zona dei Fori Imperiali. Oggi, solo circa un quarto della mappa originale è sopravvissuto, ma questi frammenti sono stati assemblati in modo da ricostruire gran parte della mappa.

La Forma Urbis Romae rappresenta la città di Roma nel suo periodo di massimo splendore, con dettagliate rappresentazioni di edifici pubblici, monumenti, strade, fiumi, ponti e quartieri residenziali. La mappa è stata utilizzata dagli studiosi moderni per studiare l'urbanistica e la topografia di Roma antica, fornendo informazioni preziose sulle dimensioni, la forma e la distribuzione degli edifici pubblici e privati della città.

La mappa è stata realizzata mediante l'uso di tecniche di incisione, con linee tagliate profondamente nella superficie del marmo per rappresentare i contorni degli edifici e delle strade. La scelta del marmo come materiale per la mappa è stata particolarmente significativa, poiché questo materiale era considerato un simbolo di potere e durata nell'antica Roma.

Pianta di Roma di Leonardo Bufalini

La Pianta di Roma di Leonardo Bufalini è una mappa di Roma risalente al 1551. È una delle prime mappe della città ad essere stata realizzata su una scala così dettagliata e rappresenta la città nella sua interezza, con strade, quartieri, edifici e monumenti.


La mappa di Bufalini è stata creata su incarico del cardinale Alessandro Farnese, che era interessato a produrre una mappa accurata della città per scopi amministrativi e militari. La mappa è stata realizzata a mano su una serie di tavole di rame, che sono state poi assemblate per formare una mappa grande circa 4 metri per 4.

La mappa di Bufalini è particolarmente importante perché rappresenta Roma prima dei grandi cambiamenti urbanistici del XVI secolo, tra cui la costruzione di nuovi palazzi, chiese e fontane. Ciò significa che la mappa offre un'immagine preziosa di come era la città prima di questi cambiamenti, consentendo agli storici di studiare la sua topografia e la sua struttura urbana.

La mappa è particolarmente dettagliata, con le strade e le piazze della città rappresentate con precisione, insieme a molti edifici, come chiese, monasteri, palazzi e fontane. Ogni quartiere della città è anche indicato con il suo nome.

La Pianta di Roma di Bufalini è stata successivamente utilizzata come modello per molte altre mappe di Roma, inclusa la mappa più famosa di tutte, la Pianta di Roma di Giovanni Battista Nolli del 1748.

Pianta di Roma di Giovanni Battista Nolli

La Pianta di Roma di Giovanni Battista Nolli è una delle mappe più famose e importanti di Roma, risalente al 1748. È stata creata su commissione del cardinale Alessandro Albani, un appassionato collezionista di opere d'arte e antichità romane.


La mappa di Nolli rappresenta la città di Roma in modo estremamente dettagliato, con tutte le strade, i quartieri, gli edifici e i monumenti principali. È stata realizzata su una scala di 1:2.400, rendendola molto precisa e dettagliata.

Ciò che rende la mappa di Nolli particolarmente importante è la sua capacità di rappresentare la città in modo tridimensionale, mostrando la profondità dei cortili e dei giardini interni degli edifici, che sono rappresentati con un sistema di codici di colore e linee tratteggiate. Questa caratteristica ha reso la mappa di Nolli un modello per la rappresentazione delle città moderne in modo tridimensionale.

La mappa è stata realizzata su dodici lastre di rame, che sono state poi assemblate in una singola mappa grande circa 1,8 metri per 1,4. La mappa di Nolli è stata stampata in più edizioni ed è stata utilizzata come riferimento per la pianificazione urbana di Roma fino al XX secolo.

Oggi, la mappa di Nolli è una delle fonti più importanti per lo studio della topografia e della storia urbana di Roma, ed è stata utilizzata come base per la creazione di molte altre mappe della città.

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